mercoledì 10 maggio 2017

James Bond 007 2: Eidolon

Pur non essendo allo stesso livello del primo volume, anche questa nuova incursione di Warren Ellis nel mondo di 007 è piacevole.
Stavolta James Bond si trova invischiato in un complotto a lungo termine della Spectre riaffiorato grazie a controlli contabili. Si scoperchia così un calderone di operazioni segrete che coinvolgono l’M5 contro l’M6 di cui fa parte il protagonista (tocco di classe di Ellis: l’«Hard Rule» introdotta nel primo volume non era solo una trovata vagamente umoristica ma un indizio di quello che sarebbe successo).
La storia è ben congegnata, per quanto meno originale e incalzante di Vargr, i personaggi sono splendidamente delineati, i dialoghi sono stupendi e c’è quel po’ di continuity che basta a dare la piacevole impressione che Warren Ellis avesse pianificato tutto sin dall’inizio. Molto ben congegnato l’uso dei flashback estesi nell’undicesimo capitolo (nulla di nuovo, ma molto ben realizzati). Forse qui James Bond è più bastardo della sua versione letteraria o cinematografica, ma non sono un esperto.
Il comparto grafico non è purtroppo allo stesso livello del primo ciclo, per quanto Jason Masters si difenda sempre bene. La prima cosa che colpisce sono i colori piuttosto scialbi di Guy Major, soprattutto nelle scene meno drammatiche, in cui gli abiti dei personaggi emettono degli incongrui riflessi metallici e in cui le automobili di lusso hanno dei colori improbabili. Non succede tassativamente per tutti questi elementi, ma proprio il fatto che queste scelte cromatiche siano riservate solo ad alcuni di essi li fa risaltare ancora di più.
Lo stesso Masters, comunque, ci mette del suo: è sempre bravissimo a raccontare per immagini (la traiettoria di un oggetto tra due vignette è evidente anche senza linee cinematiche, gli sguardi dei personaggi fanno capire immediatamente le loro intenzioni, ecc.) ma a volte si inchiostra in una maniera quasi espressionista che mal si integra con l’asettica pulizia dei decors e degli altri elementi elaborati col computer.
Per novembre viene già annunciato il prossimo volume, Hammerhead, che dalle immagini sembra essere disegnato da qualcun altro, ma spero sia sempre scritto da Ellis.

4 commenti:

  1. James Bond: Hammerhead. Sarà scritto da Andy Diggle e disegnata da Luca Casalanguida; il primo numero avrà tre copertine realizzate da Francesco Francavilla (Afterlife with Archie) Ron Salas (Six Million Dollar Man) e Robert Hack (The Black Hood).
    Questa la descrizione dell’editore:
    James Bond: Hammerhead #1 manda Bond ad assassinare il Kraken, un radicale anti-capitalista che vuole mettere le mani sul nuovo avanzato arsenale nucleare della Gran Bretagna. 007 affronterà il dilemma della fedeltà alla corona britannica e dovrà capire se lo stanno usando per difendere l’Inghilterra o per creare un terrificante superpotere.
    http://www.badcomics.it/2016/07/james-bond-007-dynamite-annuncia-le-miniserie-casino-royale-e-hammerhead/119173/

    Non so se comperarlo. Per anni ho diviso il pianerottolo con una signora anziana e vedova del capitano di lungo corso Warren Cabot Findus che non aveva la ghiacciaia e si era risolta a tenere il kraken pescato dal marito decenni prima in salotto. Periodicamente ne staccava un tentacolo e lo friggeva. Non riesco a cancellare quel ricordo il tempo sufficiente per mettere alla prova i miei amici ed ex allievi Andy e Luca...

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  2. http://www.dynamite.com/htmlfiles/viewProduct.html?PRO=C1524103225#previewImages

    Nelle prewiews del sito Dynamite Comics puoi guardare 12 tavole tratte dal paperback di Hammerhead.
    Lo 007 di Casalanguida sembra Zagor filtrato dalla sensibilità e sintesi del compianto Paolo Morales o del suo pard Fabio Grimaldi. Un Ed Barreto - da qualche parte con Morales - stilizzato.

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    1. Grazie, da come lo descrivi non fa per me. Senza Ellis, poi...

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