domenica 10 settembre 2017

I Grandi della Scienza 10: Galileo Galilei - Una storia che non sta né in cielo né in terra

Decimo e probabilmente ultimo volume della collana: nella bandella di destra non viene riportata alcuna copertina di un eventuale prossimo numero. Galileo Galilei spicca tra gli altri volumi per diverse ragioni. Innanzitutto è un prodotto di origine italiana; poi l’approccio alla materia è differente, più biografico che divulgativo; inoltre dai dati nelle gerenze (© Kleiner Flug) si intuisce che era stato pensato per un formato più grande, anche se non sfigura nemmeno in questo 17x24; infine, la parte testuale in appendice è nettamente preminente rispetto a quella a fumetti, che occupa solamente 60 pagine delle 144 complessive che conta il volume.
Come dicevo sopra, il fumetto pone di più l’accento sulla vicenda umana di Galileo che sulle sue teorie, aiutato in ciò dallo stile narrativo scelto da Paolo D’Antonio, dal taglio moderno e molto “recitato”. Praticamente non ci sono didascalie, la vicenda si sviluppa tra flashback e flashforward e i dialoghi sono arguti e taglienti, portando in alcune sequenze i personaggi a comportarsi come se fossero in un film di Tarantino. Inoltre D’Antonio fa ricorso a tecniche post-moderne come l’interpellazione diretta all’autore (vedi pagina 28) o il sovrapporsi di piani temporali differenti tramite cui scienziati di epoche diverse possono dialogare tra loro.
Anche grazie a questi accorgimenti il ritratto che ne risulta di Galileo è quello di un uomo dinamico, forse opportunista e senz’altro ossessionato dalla ricerca della verità. Le scene di vita quotidiana contribuiscono a renderlo umano e testimoniano il lavoro di documentazione che è stato fatto. Anche graficamente il lavoro di D’Antonio è piacevole, “nervoso” ma di matrice realistica.
Il fumetto in sé, però, occupa meno della metà del volume (e comunque la storia di Galileo termina a pagina 51 lasciando il campo a 13 tavole di disquisizioni tra Tolomeo e Copernico) e il resto è occupato da un lungo saggio su Galileo di Enrico Bellone. Credo che per i curatori della collana sia un po’ la quadratura del cerchio, perché uno dei due promotori della collana, Le Scienze, ebbe appunto Belloni come direttore dal 1996 al 2008, ma per quanto sia sicuramente interessante credo che lo leggerò con calma più avanti.

Nel complesso I Grandi della Scienza a Fumetti è stata una buona iniziativa. Nessuno dei fumetti presentati entrerà nella storia della Nona Arte, ma dato il carattere quasi esclusivamente divulgativo era una cosa che avevo messo in preventivo sin dall’inizio. Sicuramente i curatori della collana sono stati molto accorti nel presentare per primi i volumi più corposi lasciando quelli brevi alla fine. Francamente se mi fossi trovato di fronte come prima uscita lo smilzo Darwin o T-Minus o Cosmicomic o anche questo stesso Galileo Galilei è probabile che lo avrei lasciato in edicola visto il costo non proprio economico se paragonato ad altre iniziative analoghe. Chiaramente alcuni mi sono piaciuti più di altri ma nel complesso il bilancio è senz’altro positivo.

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